Anche in Cina abbiamo i richiami. A farli è la società governativa che si occupa di qualità. Dall’inizio dell’anno, l’ente ha chiesto provvedimenti quasi per 9 milioni di auto. E’ un record per il mercato locale.
A stupire però sono altri numeri: tranne una percentuale infinitesima, i 106 modelli richiamati sono tutti di marchi stranieri. Il più delle volte prodotti in partnership con industrie cinesi ma con in bella vista un brand europeo, americano o asiatico. Nella metà dei casi l’azione richiesta è dovuta, come in altre parti del mondo, dal problema degli airbag della giapponese Takata montati a bordo di milioni di veicoli.
A nessun piccolo costruttore locale è stato chiesto di rivedere la sicurezza o l’efficienza di una sua vettura. E tanto più nessun marchio cinese ha deciso di richiamare un’auto. Un particolare che alimenta qualche sospetto e fa pensare a quanto ci sia ancora da lavorare sulla trasparenza e sicurezza delle quattro ruote in Cina.