Uber, la società californiana di ride-hailing che gestisce tramite una semplice app, un servizio taxi in tutto il mondo (o quasi), nel primo semestre del 2016 ha perso, secondo quanto riportato da Bloomberg, 1,27 miliardi di dollari.
Nei sette anni di vita, Uber ha accumulato perdite per 4 miliardi.
Il business però non va così male: il fatturato dalle prenotazioni delle corse dei clienti da gennaio ad oggi è stato di 8,8 miliardi, con ricavi che nel secondo trimestre dell’anno hanno raggiunto 1,1 miliardi, in crescita rispetto ai 960 milioni dei primi tre mesi del 2016.
Così come corre la quotazione: oggi Uber ha un valore di 69 miliardi rispetto ai 62,5 del dicembre 2015. Buon per gli azionisti, tra cui Goldman Sachs e Amazon.