Ultimo aggiornamento  21 marzo 2023 08:51

Torino, stop ai pedaggi in tangenziale.

Marina Fanara ·

Si è scatenata una polemica sulla tangenziale di Torino, oltre 57 chilometri di tracciato che lambiscono tutto l'hinterland del capoluogo piemontese, gestita dalla Ativa, società concessionaria anche della A5 Torino-Ivrea - Quincinetto. Due i motivi del contendere: la revoca richiesta dalla società, e già respinta dal governo, degli abbonamenti sottoscritti dagli oltre 30 mila pendolari e la possibilità, fortemente caldeggiata da politici e sindaci locali, di rendere l'arteria completamente gratuita. Perché oggi, in prossimità degli svincoli per cinque comuni della cintura metropolitana del capoluogo subalpino si paga pedaggio: 1,30 euro a Settimo Torinese, 1,40 euro a Bruere, 1,50 a Falchera e alla barriera di Beinasco e 1,90 al casello di Trofarello

Una proroga contestata

La diatriba sulla tangenziale si è scatenata a ridosso della scadenza della concessione prevista per la fine di agosto. La società di gestione della infrastruttura, se non proprio un rinnovo "automatico" per un ulteriore trentennio (contrario alle norme europee che obbligano l'affidamento delle concessioni autostradali attraverso una gara), avrebbe desiderato una proroga almeno di tre anni. Il governo invece ha deciso di concedere un rinnovo limitato a 18 mesi, giusto il tempo tecnico necessario a predisporre il bando.

Il nodo degli abbonamenti

Il braccio di ferro è ancora in corso soprattutto dopo che l'Ativa ha inviato al governo una lettera ufficiale per comunicare l'intenzione di revocare dal primo settembre prossimo gli abbonamenti in corso, grazie ai quali i torinesi interessati, per transitare in tangenziale un numero illimitato di volte, pagano la cifra forfettaria di 28,10 euro al mese. Un costo di gran lunga più conveniente rispetto alla tariffa piena ai caselli.

La Regione: "Via il balzello"

Nel frattempo, il gruppo regionale del PD (con in testa Nadia Conticelli) ha presentato al governo un ordine del giorno per chiedere l'abolizione totale del pedaggio. Il motivo? Oltre a discriminare i cittadini residenti toccati dai caselli, spiegano in una nota, il balzello provoca traffico e inquinamento perché molti automobilisti, per evitare il pedaggio, preferiscono percorrere le già intasate strade del centro piuttosto che andare in tangenziale. La partita è tutta aperta e per i prossimi giorni si annuncia battaglia tra Roma, i vertici di Ativa e la giunta della Città Metropolitana di Torino della neo sindaca Chiara Appendino, dalla quale in qualità di azionista della società concessionaria (con il 18% delle quote) ci si attende una presa di posizione a favore dei cittadini.

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