Nel 2021, la Ford avrà per strada un’auto completamente a guida autonoma, senza più volante né pedali di acceleratore e freno ma con comandi affidati a un software. Non sarà immediatamente disponibile per tutti, ma destinata all’inizio ad applicazioni commerciali come il ride sharing e solo nelle principali città statunitensi.
Una diversa strategia
Raj Nair, il capo dello sviluppo globale del prodotto di Ford, ha spiegato che la strategia dell’ovale blu è differente rispetto a quella della concorrenza americana, dalla Gm a Tesla, e degli altri costruttori che lavorano agli stessi programmi. “Abbiamo abbandonato l’approccio progressivo ai sistemi di assistenza alla guida, puntando direttamente a creare un veicolo a guida autonoma al 100 per cento”. Nair ha insistito sull’importanza sociale di questi sistemi per la mobilità di disabili e di persone molte anziane, oggi fortemente penalizzati dall’auto tradizionale.
La scelta di Ford di avere un veicolo in cui non ci saranno volante e pedali saltando il passaggio intermedio è di sicuro effetto, considerando che anche Google ha parlato di un veicolo senza volante ma senza dare altri dettagli sulla data di una messa in strada. Né lo ha fatto la Gm, che ha indicato genericamente “alcuni anni” perché la sua macchina a guida autonoma raggiunga il mercato.
Nuovi investimenti
Il numero uno di Ford, Mark Fields, ha contemporaneamente annunciato nuovi investimenti per raggiungere gli obiettivi. Da una parte ha messo 75 milioni di dollari nella società Velodyne, che costruisce Lidar, un sistema di rilevamento laser che fa da base per la guida autonoma. Dall’altra ha promesso di ampliare il centro ricerca che Ford ha a Palo Alto, nella Silicon Valley, sestuplicando gli spazi per gli uffici e raddoppiando il personale, oggi di 260 unità, entro la fine del 2017.
Quelle voci su Google
La Ford lavora a questi programmi ovviamente anche in casa. Nel Michigan ha messo in piedi M City, una città virtuale all’interno della quale sperimenta i sistemi di guida autonoma installati su delle Fusion (Mondeo in Europa). All’inizio del 2016, una fuga di notizie (pare di un ex Ford) su un imminente accordo fra il costruttore e Google creò non poco imbarazzo a Fields, che al Ces di Las Vegas annunciava la sua nuova strategia digitale. Subito dopo al Salone di Detroit, Fields non confermò né smentì trattative con il colosso di Mountain View, mentre gli uomini della comunicazione raccontavano a mezza bocca che una eventuale intesa era ancora allo studio di nugoli di avvocati di entrambe le società.
Di Ford e Google non si è più parlato, oggi invece l’accelerazione del gruppo di Detroit. Fatti che la dicono lunga su quanto sia sensibile il tema e quanto sia cruciale per i vecchi costruttori di automobili sviluppare ancora in autonomia sistemi che possano garantire un futuro.