La tecnologia della guida autonoma, in fase di sviluppo da parte di molti costruttori di automobili oltre che di concorrenti del tech come Google e Apple, ha bisogno di molte cose, linguaggio compreso. Perché è così che si costruisce un futuro diverso, a volte rischiando di buttarsi troppo in avanti, altre volte accettando di tornare sui propri passi.
L'Autopilot californiano
Succede a Tesla, come a Mercedes e Volvo che sono tutti costruttori di veicoli impegnati a sperimentare i nuovi sistemi di assistenza alla guida su modelli già in vendita e su altri che presto vedremo per le nostre strade. In Cina, una Tesla (non viene specificato ma dovrebbe trattarsi di una Model S) i cui comandi di guida erano stati affidati dal guidatore all’Autopilot, ha avuto un incidente con un’altra auto parcheggiata a bordo di una autostrada. Secondo la Tesla, l’uomo aveva comunque le mani sul volante come prevede la legge in Cina anche se il sistema di guida assistita aveva preso il controllo dell’auto.
Tesla e Reuters
Secondo la Reuters, il costruttore californiano è intervenuto sul suo sito cinese domenica scorsa, cambiando la definizione del suo Autopilot. Via “zidong jiashi”, letteralmente “self driving”, e al suo posto una espressione che tradotta significa “self assisted driving”. Successivamente, Tesla ha scritto alla Reuters sostenendo che la “tempistica” del cambiamento non ha nulla a che fare con l’incidente, ma che fa parte di un “continuo miglioramento della traduzione”, nell’ottica di allineare a livello internazionale linguaggi e messaggi.
Un approccio migliore
Il caso cinese, che arriva poco dopo che la Mercedes è stata costretta da polemiche a ritirare uno spot tv sul suo ultimo sistema di assistenza di guida autonoma all’esordio sulla Classe E, è significativo sull’evoluzione della tecnologia e anche del nostro approccio a questo nuovo mondo. In attesa che i software diventino non diciamo infallibili ma almeno più efficaci degli umani al volante, sarà bene mettersi in testa da subito che guida autonoma è una cosa, guida semi autonoma un’altra. E comportarsi di conseguenza sia quando si decide di mettere o lasciare le mani sul volante, sia quando ci si limita al linguaggio (soprattutto per chi fa informazione), che poi è molto se non moltissimo.