Era il 17 agosto 1966 quando fu presentata la Volvo 144, un modello tanto rivoluzionario in termini di sicurezza, quanto apprezzato dal pubblico: in 8 anni è stato scelto da oltre un milione di clienti. La 144 introdusse anche un nuovo schema di denominazione in base al quale la prima cifra indica la serie di appartenenza, la seconda il numero dei cilindri e la terza quello delle porte.
Sostituisce la Amazon
Nata per sostituire la Amazon, nei progetti doveva essere più grande, mantenere la stessa fascia di prezzo, soddisfare rigorosi requisiti di sicurezza ed ospitare comodamente quattro o cinque persone. La serie 140 è riuscita ad accontentare ciò che, a quei tempi, i clienti chiedevano ad un’automobile, e cioè la funzionalità: interni molto spaziosi, finestrini ampi, design caratterizzato da linee pulite e semplici.
All'avanguardia in sicurezza
La Casa svedese con questo modello introdusse importanti novità nell’ambito della sicurezza passiva e attiva: telaio molto resistente alla torsione e dotato di zone deformabili, scocca rinforzata antiribaltamento, impianto frenante con dischi anteriori e posteriori abbinati a un sistema a doppio circuito e, in anteprima, valvole di riduzione che impedivano il blocco delle ruote in caso di frenata improvvisa. Gli altri dispositivi di sicurezza includevano il piantone dello sterzo collassabile e un cruscotto con cornice protettiva anticollisione, successivamente nella dotazione standard vennero inclusi anche poggiatesta, cinture di sicurezza riavvolgibili e segnalatori per l’aggancio.
1.251.371 vetture fino al 1974
Nel 1967 venne lanciata la versione a due porte, la 142, nel 1968 la 145 station wagon. La serie cessò la produzione alla fine dell’estate del 1974, con 1.251.371 vetture uscite dalle linee di assemblaggio. La vettura che la sostituì, la 240, continuò la tradizione grazie al telaio che aveva molte analogie con la serie 140, fino ad arrivare ad attestarsi come modello Volvo più venduto: circa 2,8 milioni di esemplari in 19 anni.