Dalle ceneri della leggendaria Isetta - commercializzata tra la metà degli anni '50 e l'inizio dei '60 dalla Bmw che vendette 161.728 esemplari, ma di italianissima origine, grazie al genio dell'ingegnere genovese trasferito a Bresso, Renzo Rivolta - sta per vedere la luce la nuova sfida elettrica, un quadriciclo chiamato Microlino.
Progetto elvetico
Questa volta la targa sul progetto è svizzera, grazie alla Micro Mobility Systems, un'azienda già produttrice di mini scooter e skateboard che si è associata con l'Università di Zurigo per rimettere in produzione la "bubble car" inventata nel 1954 dall'ingegner Rivolta. Nato dalla fantasia di Wim Ouboter, "Microlino" cambia decisamente passo rispetto alla sua antenata italiana soprattutto perché il motore da 236 centimetri cubici e 9 cavalli di cui era dotata l'Isetta, viene oggi sostituito con uno elettrico da 15 Kwh.
20 metri da star
Il Microlino è un due posti che potrà viaggiare ad una velocità massima di 99 chilometri orari e potrà contare su una batteria al litio da 11 Kwh, capace di una autonomia oscillante tra i 96 e i 120 chilometri. Inoltre, sostengono i suoi realizzatori svizzeri, questa minicar avrà lo stesso spunto di una fuoriserie... per i primi venti metri. Alla Micro Mobility Systems - dove si stanno preparando per una prima sfornata di auto verso la fine del 2017 e che stanno ancora accettando prenotazioni per esemplari da consegnare nel 2018 - garantiscono che chi guiderà questo mezzo "riceverà più occhiate ammirate che se fosse al volante di una Ferrari".
Sostenibilità per tutti
La filosofia che spinge la Micro Mobility Systems è quella di produrre un mezzo divertente, amico dell'ambiente ma che non sia esageratamente costoso come la Bmw i8 o la Porsche Panamera: "Troppo complessi, troppo costosi, troppo insomma"... cosi gli svizzeri giudicano i loro concorrenti nella convinzione che non sia sufficiente tagliare le emissioni ma che serva inventare una nuova mobilità che occupi meno spazio, consumi meno risorse e richieda anche meno spese da parte degli acquirenti. Che dovranno comunque sborsare una cifra intorno ai 10.000, 12.000 euro per accaparrarsi uno di questi "cioccolatini" a quattro ruote.