Fino ad oggi si andava a Reno - soprannominata "la più grande piccola città" - nel deserto del Nevada, per due motivi: giocare d'azzardo e divorziare (e in fondo e' quasi la stessa cosa...). Da oggi in poi c'è anche un'altra attrazione da ricordare. in fondo a una strada che con un certo humour è stata ribattezzata Electric Avenue, sta aprendo i battenti la Gigafactory, il colossale sogno di Elon Musk.
Dimensioni pazzesche
Per realizzare la Gigafactory, Tesla - con l'aiuto di Panasonic che ha investito nel progetto 1.6 miliardi di dollari dei quasi 5 miliardi necessari per il suo completamento - ha acquistato 13 chilometri quadrati di terreno dallo Stato del Nevada, impiegando fino ad oggi 1.000 operai, divisi in due turni, che lavorano giorno e notte alla sua costruzione. Il progetto prevede la nascita di un milione di metri quadri di capannoni -quasi tre volte lo spazio utilizzato dalla Nasa - per produrre 35 gigawattora per l'energia delle batterie (più di quanta energia sia stata prodotta per questo scopo in tutto il mondo nel 2014), con la prospettiva di arrivare, una volta a pieno regime, a 150 gigawattora. Un processo di lavorazione del litio definito dalla Tesla "verticale", cioè col passaggio diretto via ferrovia privata dalla miniera alla fabbrica, dovrebbe contribuire ad abbattere il costo finale delle batterie di almeno il 30%.
Batterie a emissione zero
La sezione già operativa della fabbrica è grande come 107 campi di football e il tutto è alimentato da fonti di energia al cento per cento rinnovabili, come il solare e l'eolico. Nei progetti di Tesla la fabbrica dovrebbe portare circa 10.000 posti di lavoro alla zona di Reno, rendendola il più grande "datore di lavoro" dell'intero stato del Nevada. Non a caso ad accompagnare i visitatori per questa prima occhiata alla Gigafactory, insieme con Elon Musk, c'era anche Hillary Schieve, 46 anni, sindaco di Reno dal 2014.
Padrone di casa
E' stato lo stesso CEO di Tesla nelle scorse ore a introdurre i giornalisti americani nella fabbrica, per un giro esplorativo in occasione della sua inaugurazione ufficiale. Ricordando che allo stato attuale solo il quattordici per cento della costruzione è già completato, Musk si è soffermato sui punti di forza dell'impianto, riduzione dei costi, efficienza e soprattutto la capacità di soddisfare l'enorme richiesta di batterie e di componentistica che la produzione in massa della Model 3 e della Model X genererà negli anni a venire.