I soldi sono arrivati: 35 milioni di euro messi a disposizione dal Governo per spingere le città a diventare più verdi e più smart. Ovvero, per realizzare progetti innovativi e sostenibili per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, sharing mobility (car e bike sharing e car pooling), spostamenti a piedi (piedibus) e in bici (bicibus e piste ciclabili) e "zone 30".
I criteri di scelta
In realtà, le risorse erano già state previste nel Collegato ambientale per il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile varato dall'Esecutivo (Legge 28/2015). Ora, con la firma dell'apposito decreto, da parte del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, può partire il bando di gara per l'assegnazione dello stanziamento agli enti locali che ne faranno richiesta. Potranno accedere al Programma sperimentale (e, quindi, usufruire di una quota delle risorse), i progetti che coinvolgeranno un territorio di almeno 150 mila abitanti. Sarà riservata una corsia preferenziale ai Comuni che nel corso del 2015 abbiano anche sforato i limiti previsti dalla legge in materia di PM10 e NOx (rispettivamente, polveri sottili e ossidi di azoto), nei quali sia già stato varato un Piano urbano per la mobilità o che abbiano aderito ad accordi territoriali per abbattere lo smog generato dal traffico.
Il tempo dei Comuni
Con il decreto per l'assegnazione delle risorse "entriamo dunque nella fase attuativa del provvedimento", ha sottolineato il ministro Galletti, "Ora mi aspetto che i Comuni colgano questa opportunità e mostrino una grande voglia di innovare la mobilità dei nostri centri urbani". Intanto, avranno 90 giorni di tempo dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale (prevista entro i prossimi 15 giorni) per presentare domande e relativi progetti. Dopodiché, il ministro, entro i successivi 60 giorni, renderà noto con apposito decreto, l'elenco degli Enti assegnatari e la quota di risorse loro riservata. L'intera procedura, affermano al ministero, dovrebbe chiudersi per l'inizio del nuovo anno.