Notte italiana. Tre amici in macchina. Due ragazzi, una ragazza. Giovani, belli, spensierati, luminosi. Vivi. Ridono, scherzano, chattano. Scattano e condividono selfie, pensieri, emozioni. In sottofondo, le note sognanti di un valzer di Strauss: “Sul bel Danubio blu”. Qualcosa, però, non va. Una manciata di patatine, una penna, un foulard, una bottiglietta d’aranciata, un’agendina e un paio d’occhiali fluttuano nell’aria, come in assenza di gravità. L’auto si sta cappottando e ruota su se stessa. I ragazzi, però, rapiti come sono dal loro mondo irreale, non si accorgono di nulla. Schianto. Rumore di lamiere e vetri infranti. Silenzio. L’auto giace immobile, riversa sull’asfalto, inanimata. All’interno – anche se non li vediamo - i corpi senza vita dei tre ragazzi. Nero. Fumo, frinire di grilli, passi. È Francesco Mandelli. L’attore ha dismesso i panni di uno dei ragazzi e ora è nella parte di se stesso. Raccoglie da terra lo smartphone: l’unico sopravvissuto. Guarda in camera, lo mostra, lo spegne. #MollaStoTelefono e #GuardaLaStrada si legge sul fondo nero, mentre in lontananza si perde il lamento di una sirena d’ambulanza.
3 incidenti su 4 dovuti alla distrazione
È #GuardaLaStrada la campagna – la prima esclusivamente social per una P.A. - lanciata da ACI per sensibilizzare i ragazzi tra i 18 e i 29 anni sui rischi mortali della guida distratta. In Italia 3 incidenti su 4 sono dovuti alla distrazione, che, ogni anno, falcia migliaia di vite: quasi 1.200 solo nei primi sei mesi del 2015. E cellulari e smartphone sono una delle cause principali.
Fondamentale spiegare ai giovani i rischi della guida distratta
“Quando guidate a cento all’ora chiudete gli occhi per alcuni secondi? Non credo proprio! – ha sottolineato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani - Eppure è quello che accade quando prendiamo il telefono mentre siamo al volante. Per decine, centinaia di metri l’auto è senza vero controllo e questo comportamento è diventato una delle prime causa di incidentalità, troppo spesso mortale”.
“L’ACI – ha concluso il Presidente ACI - fa della sicurezza stradale la sua mission principale e ha realizzato questa campagna, rivolta soprattutto ai giovani, perché più di chiunque altro vivono in simbiosi col telefono e con le sue app. L’obiettivo è renderli consapevoli del grave pericolo che tutti corriamo quando siamo alla guida distratti, ad esempio per rispondere a un banale messaggio. Meglio non rispondere e farlo quando siamo arrivati a destinazione o ci siamo fermati.”
Non usare il telefono alla guida e impedire che lo facciano gli altri
“Quando mi è stato chiesto di sostenere la campagna di sicurezza stradale di ACI rivolta ai giovani, ho accetto di slancio – ha aggiunto Francesco Mandelli, testimonial di #MollaStoTelefono e #GuardaLaStrada – perché, da vero appassionato d’auto quale sono, credo che guidare possa essere anche una grande emozione, ma a condizione di farlo con consapevolezza e attenzione”.
Secondo Mandelli i giovani hanno metabolizzato il fatto che alcuni comportamenti al volante sono sbagliati, “ma l’uso del telefonino non è ancora vissuto come pericoloso, mentre lo è tanto quanto non allacciare le cinture, guidare dopo aver bevuto, viaggiare a velocità elevate. Non dobbiamo usare il telefono alla guida e dobbiamo impedire che lo facciano gli altri.”
Campagna innovativa, prima volta di hashtag con emoticon
“Si tratta – ha spiegato Ludovico Fois, Consigliere per le relazioni esterne e gli affari istituzionali ACI - di una campagna - completamente innovativa, per linguaggio, originalità e modalità di diffusione - strategicamente focalizzata a catturare l’attenzione della generazione 2.0. Non abbiamo puntato su una “bella” campagna, ma sulla sua efficacia: per questo un hashtag che - per la prima volta in Italia - utilizza gli emoticon, per questo un testimonial così amato dai ragazzi, per questo l’uso esclusivo dei media digitali.”
Il video - prodotto da Tapeless e diretto da Marco Bellone e Giovanni Consonni - sarà da oggi su tutti i Social e le Piattaforme principali.