Un “pedaggio” addizionale per i diesel e uno di dieci sterline (poco meno di 12 euro) per le auto immatricolate prima del 2005 che intendono accedere alla “Congestion Charge Zone” al centro di Londra. E non solo: l’istituzione entro il 2019, di una “Ultra Low Emission Zone” (“zona ad emissioni estremamente basse”), da estendere, nel 2020, fino alla North e alla South Circular (le tangenziali Nord e Sud), autobus adeguati agli standard europei e corsie preferenziali nelle zone più inquinate di Londra. Il tutto senza costi aggiuntivi e senza mancare alla promessa di non toccare le tariffe.
Un sindaco in prima linea
È il piano di Sadiq Khan - 45 anni, laburista, figlio di immigrati pachistani - nuovo sindaco di Londra (e primo cittadino musulmano in una capitale europea), per fronteggiare l’emergenza inquinamento di una metropoli la cui qualità dell’aria - come ha rilevato la Corte Suprema lo scorso aprile - infrange ogni parametro europeo. “L’aria di Londra è un killer - ha dichiarato, senza mezzi termini, Khan - fa ammalare la gente ed è fuori legge e, dunque, è il momento di agire”.
Parola ora al governo
“Non possiamo andare avanti così”, ha aggiunto il neo-sindaco, sollecitando il governo ad approvare, entro il 2017, la nuova normativa nazionale sull’inquinamento. Ogni anno ben 9.400 londinesi muoiono a causa di problemi respiratori, quasi 450 scuole – 86 delle quali secondarie (con studenti tra 11 e 16 anni) - presentano livelli di inquinamento al di là dei limiti di legge e circa 500mila ragazzi sotto i 19 anni vivono in zone che non rispettano i parametri ambientali europei.