“Muscles aching to work, minds aching to create - this is man...”: con queste parole negli anni '40 John Steinbeck nel suo capolavoro "Furore" - ambientato in parte lungo quella che lo scrittore di Salinas chiamava la "strada madre", la Route 66 - descriveva la innata tendenza dell'uomo a migliorare, a crescere, a creare il nuovo e l'inatteso anche partendo da una realtà già consolidata. Lo stesso processo tocca oggi questo luogo di culto della cultura pop a stelle e strisce, cantata in mille ballate country e sogno di generazioni di viaggiatori dell'anima. La lingua d'asfalto che attraversa l'America per 3.755 chilometri diventerà la prima strada pubblica negli USA a testare una pavimentazione solare.
Progetto innovativo
Il progetto è stato approvato dallo stato del Missouri, uno degli 8 attraversati dalla Route 66 nella sua corsa dal centro di Chicago - sulle sponde del lago Michigan - fino all'assolata spiaggia di Santa Monica in California nell'ambito del suo progetto "Road to Tomorrow". A proporlo e realizzarlo due pionieri della "solarizzazione" delle strade USA, i coniugi Scott e Julie Brusaw fondatori della compagnia "Solar Roadways" che si propone proprio di pavimentare con pannelli solari tutta la rete americana.
Meno petrolio più aria pulita
Ancora non è stato comunicato quanto lungo sarà il tratto di strada interessato ma il concetto è semplice: rinnovare le strade inserendo nell'asfalto dei pannelli solari in grado di raccogliere l'energia e di ridistribuirla alla rete. Le strade, sostanzialmente, diventeranno attive e i vantaggi saranno soprattutto di tipo economico e in termini di impatto ambientale. Alla Solar Roadways sottolineano come questo tipo di sviluppo possa ridurre la dipendenza dai carburanti fossili, impattare positivamente sui conti, grazie soprattutto alla possibilità di "rivendere" l'energia generata dalla strada e avere un riflesso positivo in particolare sull'ambiente, segnando una netta riduzione delle emissioni. In particolare fornendo energia alle auto a trazione elettrica.
Una marea di elettricità
I creatori del progetto - dalla sede della Solar Roadways di Sandpoint, Idaho - sottolineano come la "elettrificazione" di tutta la rete stradale americana potrebbe generare 13.385 miliardi kIlowatt all'ora, più di tre volte l'intero consumo nazionale stimato. Alla luce di questi numero cosi enormi lo studio-pilota sul tracciato della Route 66 appare come un piccolo passo ma - nelle parole di Tom Blair, il responsabile del progetto "Road to Tomorrow"- "...se questa versione del futuro è realistica, se si riuscirà a farlo accadere davvero, allora le strade si ripagheranno da sole d'ora in poi. Sulla Route 66 - la Grande via Diagonale come la chiamarono i suoi fondatori - stiamo cercando di connettere passato e futuro". L'idea è comunque già attiva altrove: in Francia il governo vuole "elettrificare" circa 1.000 chilometri della sua rete stradale con pannelli fotovoltaici entro i prossimi cinque anni.