Un giro decide un campionato. Lo spettacolo della FormulaE è anche questo: sorpassi, duelli e colpi di scena per tutto l’anno, non soltanto durante le singole gare, e lo svizzero Sebastien Buemi si laurea campione per 2 punti conquistati grazie a un giro veloce nell’ultima gara dove nemmeno si qualifica, tamponato dal diretto inseguitore in classifica Lucas di Grassi. La tappa londinese che conclude il Mondiale delle monoposto elettriche è l’icona di una formula pensata e sviluppata per offrire il massimo show, dove non basta vincere le corse per essere campioni perché i punti si racimolano anche aggiudicandosi la pole position in qualifica o il giro veloce in gara.
Da Pechino a Londra 10 Gp con il fiato sospeso
L’anno scorso il brasiliano Nelson Piquet Jr, figlio del campione di F1, si è aggiudicato la prima edizione del Mondiale di FormulaE al volante della cinese Nextev TCR, con un solo punto di vantaggio in classifica su Buemi. Vincendo quest’anno per due punti, il pilota svizzero del team francese Renault e.Dams si è vendicato ai danni di un altro brasiliano (ma con passaporto italiano), il driver Lucas di Grassi del team tedesco ABT Schaeffler Audi Sport. La stagione sembra in mano a di Grassi, sempre a podio tranne che in Gran Bretagna, ma la vittoria annullata in Messico a causa di una macchina “sottopeso” costa cara. Sebastien Buemi è meno costante (“solo” 5 podi e 3 vittorie), ma tre pole e cinque giri veloci durante l’anno gli consentono di scavalcare il brasiliano all’ultima gara. Terzo assoluto il francese Nicolas Prost, figlio di Alain che gli appassionati di F1 non dimenticano. Nessun italiano in corsa quest’anno, a seguito del ritiro della scuderia di Jarno Trulli a dicembre.
Sul Tamigi il colpo mondiale di Buemi
Al semaforo di Battersea Park scattano bene i tre davanti, nell’ordine Buemi, Prost e di Grassi, ma alla terza curva il brasiliano centra in frenata lo svizzero, annullando le possibilità di vittoria di entrambi. Ne approfitta Prost subito in testa, mentre Buemi e di Grassi tornano ai box, ma con una sola auto a disposizione (per ogni gara se ne utilizzano due a causa della limitata autonomia delle batterie), ad entrambi – appaiati in classifica mondiale – non rimane che puntare sul giro più veloce per aggiudicarsi due punti decisivi per il titolo. Buemi ci prova già al 12° giro, ma il suo tentativo viene vanificato dalla safety car per un incidente provocato all’olandese Robin Frijns. Gli va meglio al 20° e al 22° giro, quest’ultimo decisivo con il tempo di 1’24”150, 50 millesimi meglio del brasiliano di Grassi. Grande festa ai box di Renault e.Dams: oltre la vittoria londinese di Prost, si celebra il titolo costruttori ai danni di ABT Schaeffler Audi Sport. Terzo in classifica assoluta il team inglese DS Virgin Racing, seguito dagli americani di Dragon Racing.
Le regole del gioco
Le auto hanno condiviso finora telaio Dallara, batterie Williams e pneumatici Michelin, differenziandosi per motore, cambio e sistema di raffreddamento. La potenza massima è di 170 chilowatt, in grado di spingere la vettura a 230 km/h. Nel giro iridato di Londra, Buemi ha registrato 125 km/h di media (in F1 quest’anno sul circuito cittadino di Montecarlo il miglior lap è di Hamilton a 154 km/h). Ogni ePrix concentra nell’unica giornata di sabato prove libere, qualifiche e gara, con un sosta in corsa per cambiare la monoposto con un’altra “carica”. La sostituzione degli pneumatici è permessa solo per foratura.
Novità in vista
Mentre Fia procede con i bandi per individuare i fornitori di telaio e batterie del futuro (si persegue l’obiettivo di un’unica auto a gara con tecnologie esportabili sui veicoli di uso quotidiano), i team si potenziano sfruttando l’appeal della FormulaE che cattura 18 milioni di telespettatori per ogni GP. Da Londra arriva infatti l’annuncio della sinergia tra il team Dragon Racing con l’azienda USA a capitali cinesi Faraday Future, che dal prossimo campionato si concentrerà sul software e sulla raccolta dati, estendendo negli anni il raggio di azione a motore, cambio e inverter, quest’ultimo con tecnologia FF Echelon che equipaggerà le vetture elettriche che Faraday Future porterà sulle strade dal 2017. Le redini della nuova squadra saranno affidate a Marco Mattiacci, fino al 2014 team principal della Scuderia Ferrari F1.