New York – L’agenzia Bloomberg domenica ha anticipato i termini di una proposta che il costruttore tedesco vorrebbe presentare ai proprietari negli Stati Uniti delle 482.000 Volkswagen, Porsche e Audi equipaggiate con motori diesel da 2 a da 3 litri, e con software tarocco per le emissioni. Il conto è di 10 miliardi di dollari: 6,5 per i clienti della casa e 3,5 per le agenzie regolatrici federali e statali che sono vittime dello scandalo.
Assemblea rovente
Domani mercoledì 22 giugno, l’azienda terrà a Francoforte l’assemblea degli azionisti, già arroventata dalla querela che questi ultimi hanno presentato in tribunale contro il management per violazione della normativa sulla trasparenza. E ieri la procura della città di Braunschweig ha rivelato di aver aperto un’inchiesta su Martin Winterkorn, su richiesta dell’authority federale per la supervisione degli affari finanziari. L’ex ad, che si era dimesso allo scoppio dello scandalo nel "migliore interesse della società", si è sempre professato ignaro ed estraneo alla vicenda. Gli inquirenti dicono invece di avere prove rilevanti del ritardo con il quale ha informato la società dell’inchiesta in atto negli Usa.
Nel fascicolo c’è anche un altro membro del consiglio di amministrazione. Non se ne conosce l’identità, si sa solo che non si tratta di Hans Dieter Potsch, capo finanziario al tempo delle prime rivelazioni, e ora capo del consiglio dei supervisori della Volkswagen.
Le opzioni negli Usa
In questo clima, negli Stati Uniti la Volkswagen si appresta a offrire diverse opzioni agli automobilisti, inclusa una non meglio identificata “riparazione”. Ma dal momento che Epa e California Air Resource Board non hanno ancora approvato un intervento appropriato in officina, il testo va valutato piuttosto per le altre due alternative: compenso pecuniario per chi pensava di aver comperato un auto "ecologica" e ha scoperto di avere tra le mani una ciminiera inquinante, o in alternativa cessazione anticipata del contratto di leasing e rivendita alla casa madre.
A quali condizioni
L’incognita sull’aspetto tecnico sarà sciolta il 26 di giugno, quando il giudice federale di San Francisco avrà sul tavolo i pareri delle agenzie e degli avvocati che rappresentano i consumatori. Due giorni dopo in aula si saprà se ci sono i termini per chiudere la vicenda, e soprattutto a quali condizioni. In particolare, nel caso largamente anticipato dell’impossibilità di provvedere a una riparazione, ci sarà da vedere quante auto torneranno nelle mani della Casa, e quante continueranno a circolare in piena violazione dei limiti per la protezione ambientali. Una volta eseguito questo conteggio, l’Epa potrà calcolare l’entità della multa che ancora intende contestare alla casa di Wolfsburg per la violazione e la truffa.