Due milioni di barili al giorno. Un numero incredibile. A tanto ammonterà il calo della domanda di carburante negli Stati Uniti entro il 2035 se l’auto elettrica negli USA crescerà nei prossimi venti anni fino a rappresentare il 35% dell’immatricolato. Secondo stime più prudenziali - forse più realistiche - nel 2035 solo 1 auto nuova su 5 sarà a batterie e il consumo quotidiano americano di benzina che oggi sfiora i 9 milioni di barili di benzina scenderà di appena il 5%. Questi numeri sono frutto di uno studio dalla società di consulenza energetica Wood Mackenzie, che muove dal presupposto che entro il 2017 sbarcherà sul mercato la Model3 di Tesla a cui seguiranno risposte delle altre Case automobilistiche.
L'auto elettrica vincerà, non è una questione di se ma di quando
Secondo la società americana, la sfida elettrica si vince sul piano della convenienza e dell’autonomia: costi più accessibili e percorrenze di almeno 200 km convinceranno gli automobilisti all’acquisto. Ad oggi i prezzi non concorrenziali dei veicoli e l'autonomia ridotta, unitamente al basso costo del petrolio, confinano la mobilità elettrica a meno dell’1% delle vendite, secondo però Spencer Dale di BP “non è questione di se ma di quando l’auto elettrica vincerà: ci vorrà comunque del tempo perché il motore a combustione interna presenta ancora notevoli vantaggi e ampi margini di miglioramento”.
Per i produttori di combustibili fossili meno petrolio ma più gas
I grandi player del settore si stanno muovendo a grandi passi: Tesla punta sull’autonomia estesa delle proprie vetture (quasi 500 km) con prezzi a partire da 35.000 dollari, seguita sullo stesso terreno da Nissan, Hyundai e Volkswagen. Ford ha già annunciato investimenti per 4,5 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni che dovrebbero portare presto allo sviluppo di 12 nuovi veicoli elettrici ed ibridi, mentre Volvo si è posta come obiettivo la commercializzazione di un milione di auto a batteria entro il 2025. Anche Chevrolet scommette forte sull’elettrico: la Bolt arriverà sul mercato entro la fine dell’anno con un prezzo intorno ai 30.000 dollari. Lo studio di Wood Mackenzie si conclude con un’analisi dell’impatto della nuova mobilità elettrica sui bilanci delle compagnie di produzione dei combustibili fossili: se da una parte si contrarrà la domanda globale di petrolio, dall’altra aumenterà quella di gas naturale per il maggiore impegno delle centrali elettriche.