Per la prima volta dal 2001 il numero delle vittime di incidenti stradali in Europa torna a salire. Nel 2015, infatti, sulle strade della UE hanno perso la vita 26.300 persone (in media 70 al giorno): l’1,3% in più rispetto all’anno precedente. Nel nostro Paese - secondo le stime preliminari ACI-Istat - la percentuale risulta leggermente più alta +1,4%: 3.430 le vittime (quasi 10 al giorno), 49 in più rispetto al 2014.
Obiettivo 2020 a rischio
Lo rileva la decima edizione del Road Safety Performance Index Report (il programma di valutazione dei progressi in materia di sicurezza stradale, al quale partecipa anche l’ACI), realizzato dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC). Tre, secondo analisi di ETSC, le cause che rischiano di impedire all’UE di raggiungere l’obiettivo di ridurre entro il 2020, il numero delle vittime degli incidenti stradali del 50%: diminuzione dei controlli sulle violazioni al Codice della Strada, mancati investimenti in infrastrutture più sicure e interventi limitati nel contrasto a velocità e alcool. Se la tendenza del 2015 non si invertirà, infatti, per raggiungere l’obiettivo fissato, l’Europa dovrà ottenere una riduzione media annua dei morti su strada di quasi il 10%. Un risultato di segno opposto e decisamente lontano dal +1,3% fatto registrare lo scorso anno.
Qualche buona notizia
Sulla carta non si tratta di un obiettivo impossibile. Non per i singoli Stati, almeno. Quattro di loro, infatti, sono riusciti a ottenere percentuali anche più elevate. Migliore prestazione in assoluto (se si esclude il -20,4% della Norvegia, che non fa parte della UE) è quella dell’Estonia: -14,1%. Seguono Irlanda (-14%), Lettonia (-11,3%) e Lituania (-11%). Bene anche la Polonia (-8,2%). Riduzioni meno significative, invece, in Svezia (-4,1%), Danimarca (-2,7%) e Portogallo (-1,7%). Ci sono, però, anche Paesi che hanno fatto registrare preoccupanti percentuali di crescita a doppia cifra. Cipro, ad esempio, dove, nel 2015, i morti sulle strade sono aumentati del 26,7%: il risultato peggiore tra i 28. Aumenti non confortanti anche in Finlandia (+13,5%), Croazia (+13%), Slovenia (+11%), Austria (+10,5%) e Malta (+10%). In linea con la media europea, invece, Grecia (+1,3) e Italia (+1,4). Situazione invariata in Spagna, l’unico Paese a “crescita zero”.
Distrazione e alcol killer
Cause principali: eccesso di velocità, distrazione, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e alcool, che risulta addirittura collegato a un quarto dei morti per incidente, anche perché si stima che circa il 2% delle distanze venga percorso con tassi alcolemici fuori legge. In Italia - dove il numero delle sanzioni per eccesso di velocità è aumentato in seguito alla maggiore diffusione degli autovelox – il numero dei controlli sul tasso alcolemico continua a diminuire. In rapporto agli abitanti, si tratta del numero più basso d’Europa. Stabile, invece, la percentuale (2,5%) di automobilisti ai quali sono stati riscontrati valori di alcool nel sangue superiori ai limiti consentiti.