Thierry Neuville e il suo navigatore Nicolas Gilsoul sono gli eroi del Rally Italia Sardegna. L’equipaggio belga si è imposto con la Hyundai New Generation i20 Wrc nella tappa italiana del mondiale rally, davanti al finlandese Jari-Matti Latvala e al francese campione del mondo Sebastian Ogier, entrambi su Volkswagen Polo R Wrc. Ogier conserva comunque la leadership nel Mondiale 2016, con un ampio margine sul compagno di squadra Latvala e sul norvegese Mads Ostberg, costretto al ritiro nel penultimo giorno in terra sarda. Vista la fuga del belga già nelle fasi iniziali, il francese ha pensato più al titolo iridato che alla vittoria italiana, aggiudicandosi comunque la power stage con punti preziosi per il Mondiale. "Ho allungato in classifica generale - ha affermato alla fine il transalpino - e questo è l'importante in un weekend comunque positivo".
Thierry l’innarrestabile
"I grandi successi vanno spesso a chi ci crede" ha dichiarato Neuville sull'ultimo traguardo, dopo aver vinto 9 delle 19 prove del Rally Italia Sardegna, organizzato dall’ACI con la collaborazione della Regione Sardegna. Ha preso la vetta della classifica generale fin dalla quinta speciale nella prima tappa, conquistando alla fine la sua prima vittoria stagionale e la seconda in carriera, nonché infiammando l’entusiasmo dei tifosi seminati ovunque sull’isola: ordinatamente disposti lungo i 325 km dei tracciati delle prove, calorosamente accorsi ogni giorno dentro il parco assistenza di Alghero e festosamente assiepati intorno al podio finale.
Vincono anche gli italiani
Se in classifica generale pesa l’uscita di scena di Umberto Scandola e Lorenzo Bertelli nella penultima giornata della gara, i nostri piloti dimostrano anche in Sardegna il loro valore con affermazioni di rilievo. Oltre al 16° posto assoluto di Giuseppe Dettori con la Ford Fiesta R5, i tifosi si sono infervorati per le imprese di Fabio Andolfi e Damiano De Tommaso, i due giovani piloti dell’ACI Team Italia, navigati da Paolo Simone Fenoli e Paolo Rocca sulle Peugeot 208 R2 allestite da Romeo Ferraris. Il 23enne Andolfi ha guidato fin da subito la classifica Wrc3 in Sardegna, conservando la leadership fino alla fine e conquistando anche il 20° gradino nella graduatoria generale, seguito al 22° posto da De Tommaso. Ciò dimostra l’efficacia dell’impegno della federazione sportiva ACI nella formazione delle giovani leve dell’automobilismo, su terra come in pista. In quest’ottica va segnalato pure l’ottimo comportamento dell’esordiente Matteo Fusi con il navigatore Nicolò Salgaro: l’equipaggio del team Rally Talent, supportato da ACI, ha vinto nella categoria R3 con la Abarth 500 RST e ha concluso la gara al 26° posto assoluto davanti ad altri 6 piloti.
Grande successo di pubblico
Erano attesi 100.000 tifosi nei 4 giorni di gara sull’isola, ma ne sono accorsi molti di più ad incitare i piloti a giudicare dalla folla ad Alghero e lungo tutto il tracciato, non solo nei punti più spettacolari. Lo show è andato anche in mondovisione con la diretta tv della power stage conclusiva Sassari-Argentiera, trasmessa live da Mediaset Premium. Il successo della manifestazione è frutto degli sforzi organizzativi dell’ACI con la collaborazione della Regione Sardegna, dei Comuni coinvolti e di tutte le autorità locali. Particolarmente intenso è stato anche il lavoro dell’equipe dell’Area Tecnica dell’Automobile Club d’Italia, chiamata per la prima volta d’intesa con la FIA a valutare l’impatto ambientale della manifestazione e a sensibilizzare l’attenzione dei tifosi sui temi dell’ecologia e della sicurezza. Alla riuscita dell’evento ha contribuito inoltre la task force del soccorso stradale ACI 803.116, coordinata da ACI Global partner tecnico del Rally Italia Sardegna.
Prossimo appuntamento con il Wrc in Polonia
Finita la festa ad Alghero, il circus si sposterà a Mikolajki dal 30 giugno al 3 luglio per il Rally di Polonia. Nei dintorni della cittadina sulle sponde del lago Sniardwy, 220 km più a nord di Varsavia, si disputerà la maggior parte delle prove, con una puntata sabato verso il confine settentrionale con l’enclave russa di Kaliningrad. La prima edizione risale al 1921 anche se è nel calendario Wrc dal 1973. Il fondo è un misto di ghiaia e terra ma il tracciato è molto veloce e caratterizzato da erba alta non falciata sui bordi, a nascondere agli equipaggi insidie come buche e rocce sporgenti.