Intervenendo al Consiglio dell’Unione europea in Lussemburgo dei ministri dei Trasporti, Graziano Del Rio ha annunciato che le indagini in Italia sulle emissioni delle auto - dopo lo scandalo del dieselgate Volkswagen scoppiato nel settembre 2015 – sono state portate a termine. Il risultato è chiaro: "Nessuna anomalia è stata riscontrata nelle auto del gruppo FCA, né in quelle di altre Case in materia di software che truccano le emissioni dei propulsori diesel", aggiungendo che “confermo quanto hanno trovato gli altri Stati membri: non ci sono defeat devices illegali nei modelli diesel di altre Case, a parte quelli montati sui modelli del gruppo Volkswagen già identificati".
"Piena conformità"
Le indagini, ha detto ancora Delrio, hanno evidenziato come “non risulti che il dispositivo a protezione del motore delle auto del Gruppo FCA non funzioni, né che abbia un funzionamento anomalo", per cui "c'è piena conformità alle procedure di omologazione. E anche con le prove su strada abbiamo escluso procedimenti ingannevoli". Secondo i test ordinati dal Ministero, Delrio ha spiegato che “le emissioni su strada sono molto più elevate di quelle rilevate in laboratorio. I dispositivi per proteggere il motore hanno comportamenti differenti, ma non anomali. L'unico elemento ingannevole, quindi, è quello montato su quei modelli del gruppo Volkswagen, in via di richiamo”.
Lo scontro con la Germania
L’intervento del ministro in una sede formale europea chiude (o dovrebbe chiudere) definitivamente lo scontro in Germania che il gruppo Fiat Chrysler ha avuto con il governo, dopo il rifiuto di sottoporre ai controlli delle autorità tedesche le emissioni dei motori diesel 2 litri della Fiat 500X, perché spettanti a quelle italiane. Delrio aveva sostenuto pubblicamente la presa di posizione di Sergio Marchionne, che aveva suscitato polemiche in Germania. I test fatti in Italia da qualsiasi costruttore, su una flotta di auto fornita dalle Case e rappresentativa della gamma, hanno valore in Europa. Come del resto accade per quelli tedeschi e inglesi.