Ultimo aggiornamento  25 marzo 2023 17:54

Giappone, più colonnine che pompe di benzina.

Redazione ·

Tra qualche decennio, il petrolio potrebbe essere destinato a scomparire dalla faccia della terra. E al posto della benzina e del gasolio saranno soprattutto le batterie a far muovere le auto del pianeta. Una previsione azzardata? No, stando a un’indagine della Nissan riportata dal World Economic Forum (WEF), secondo la quale in Giappone un sorpasso c’è già stato nella rete di distribuzione: ci sono circa 40.000 colonnine di ricarica contro 35.000 stazioni di rifornimento “tradizionali”. 

Colonnine negli USA e in Europa

Di fatto, oggi il Giappone è il Paese più attrezzato per una mobilità a impatto zero. Tanto per fare un confronto con le altre potenze, gli Stati Uniti dispongono attualmente di 9.000 punti di ricarica a fronte di 114.500 aree di servizio. Per non parlare dell’Europa, indietro anni luce. Considerando, per esempio, gli impianti CHAdeMO (abbreviazione di CHArge de MOve, ovvero “una carica per muoversi”, lo standard adottato nei punti di ricarica rapida dove attualmente in circa mezz’ora si fa l’80% del pieno alla batteria), nel Vecchio Continente se ne contano circa 3.000, negli USA intorno ai 1.700 mentre il Giappone è a 6.469 unità.

Il progresso corre sul litio

Secondo un recente rapporto di Bloomberg New Energy Finance, grazie alla discesa dei prezzi di listino dei veicoli elettrici e al miglioramento delle infrastrutture di rifornimento (al quale daranno un contributo anche la possibilità di utilizzare in “sharing”, ovvero disponibili a più persone, gli impianti di ricarica casalinga), nel 2040 si prevede la vendita di 41 milioni di vetture a batteria in tutto il globo, il 35% circa del mercato, ovvero quasi un’auto su quattro nuove acquistate. Contro il quasi mezzo milione di vetture del 2015.

Un pieno di risparmio energetico

Secondo Bloomberg, presto l’alimentazione elettrica diventerà decisamente più economica. Già oggi, per un pieno di energia verde si paga molto meno rispetto ai combustibili fossili, ma anche il costo delle batterie diventerà più appetibile. Stando alle previsioni degli esperti, dai circa 313 euro per kWh di oggi, tra una decina d’anni il prezzo degli accumulatori scenderà a quota 120 euro per kWh. Per non parlare del risparmio energetico: se si confermeranno i 41 milioni di nuove auto elettriche in circolazione, nel 2040 nel mondo si consumeranno ben 13 milioni di barili in meno al giorno. Aumenterà il fabbisogno di elettricità (di circa 11% in più rispetto ad oggi), ma l’intero pianeta dovrebbe respirare meglio.

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