Tutti vogliono Uber. L'app che consente di prenotare una vettura con conducente, professionista o privato che sia, continua a conquistare l'interesse degli investitori. Industrie automobilistiche comprese. Perché dopo i 250 milioni di dollari arrivati da Google nel 2013, ora tocca a Toyota investire nella piattaforma di ridesharing di San Francisco attraverso un memorandum di intesa appena siglato. Nessuna informazione sul valore dell'investimento.
L'ultimo di una lunga serie
Un ulteriore segnale che il business a quattro ruote si sposta altrove. I giapponesi diventeranno i fornitori privilegiati delle vetture Uber con speciali formule di leasing. Magari puntando sulle ibride tanto amate in California e non solo. Ovviamente il memorandum può essere solo l'inizio di una collaborazione destinata a svilupparsi anche su altri campi, guida autonoma compresa. L'accordo è solo l'ultimo di una lunga serie di partnership annunciate nelle ultime ore: Volkswagen ha deciso di investire 300 milioni di dollari in Gett, piattaforma di Tel Aviv rivale di Uber. A gennaio General Motors aveva messo sul piatto 500 milioni di dollari in Lyft, concorrente della stessa Uber negli Stati Uniti. A muoversi è stata anche Apple che qualche giorno fa ha spostato dalla sua cassaforte, 1 miliardo di dollari in Didi Chuxing, l'app cinese per i taxi con milioni di clienti. Il risiko dei servizi di mobilità è solo appena partito.