Dalla bandiera a scacchi del GP di Spagna a Barcellona non si parla d'altro. Max Verstappen, il più giovane partecipante di tutti i tempi ad un mondiale di Formula 1, è diventato anche il più giovane pilota di sempre a vincere un Gran Premio. Una tappa spagnola che sarà impossibile dimenticare, un pezzo di storia che rimarrà per sempre. Come questo sia avvenuto fa riflettere, ma una cosa dopo oggi credo sia certa: era tutto scritto, in maniera quasi spaventosa.
Classe pura
Il talento di Max è indiscutibile. A scovarlo (e blindarlo subito) è stata la Red Bull: era il 2014 quando Max, arrivando direttamente dal mondo del kart e appena sedutosi sulla sua prima monoposto, guadagnò il terzo posto assoluto nella classifica generale del FIA Formula 3 Europe con ben 10 vittorie al suo debutto nella categoria. Già a quei tempi il suo era stato giudicato da molti un salto coraggioso e quasi non adeguato ad età ed esperienza: dopo la vittoria del Gran Premio di Spagna diventa difficile pensare che esista effettivamente qualcosa di "prematuro" quando si parla di questo fenomeno olandese.
Forse non tutti, ma sicuramente molti appassionati e addetti ai lavori si ricorderanno di un traverso spettacolare durante le libere del GP del Brasile del 2014, quando Max compiva i primi passi a bordo di una Formula Uno e vederlo guidare era già uno spettacolo, con la sua voglia di andar forte e un controllo del mezzo così innato.
Week end straordinario
Spregiudicato, deciso e determinato, dopo una positiva annata in Toro Rosso nel 2014, ha convinto i vertici a puntare su di lui, scatenando la mossa finora probabilmente più discussa in questo mondiale di Formula 1: lo scambio di sedile immediato tra Kvyat e Verstappen. Il russo torna in Toro Rosso, l’olandese viene promosso in Red Bull. Una prima storica, una decisione cruda e spietata di Dr. Marko e Christian Horner, mai messa in atto prima. Inizia così un weekend che, col senno di poi, sembra essere stato scritto dal destino. Una Red Bull che torna competitiva dopo mesi e mesi di difficoltà, una Ferrari che fatica e non riesce a trovare la giusta velocità; una Mercedes, anzi due, ancora una volta imbattibili per chiunque, ma che decidono clamorosamente e per la prima volta negli ultimi tre anni, di eliminarsi a vicenda a poche curve dalla partenza.
Inizia la lotta tra Red Bull e Ferrari, le coppie Ricciardo-Vettel e Verstappen-Raikkonen si scontrano a suon di tempi e strategie, ma di certo moltissimi contavano che a giocarsi la vittoria fossero i primi due. E invece i team, differenziando le strategie di gara dei propri piloti, mettono inaspettatamente nella condizione di vincere Max e Kimi. Inizia a consumarsi l’incredulità, quando Raikkonen si avvicina fino 0,6’’ dal pilota olandese, ma non riesce mai veramente ad attaccarlo, perché sfortunatamente la Ferrari sul circuito spagnolo più di così non ne ha. Ormai sembra più vero che mai, è il giorno della favola di Verstappen.
Prova di forza
Il ragazzino terribile vince il Gran Premio di Spagna, confermando il parere di chi da sempre l’ha considerato un predestinato. La Red Bull torna a vincere un Gran Premio dopo più di un anno e mezzo. Una cosa sola credo bisognerebbe dire a chi sostiene che tutto questo sia stato pilotato per giustificare una discutibile scelta della Red Bull, a chi sostiene che questa vittoria sia solo frutto di fortuna e coincidenze favorevoli. A Barcellona questo ragazzo ha corso da vero campione, ha saputo gestire la gara in maniera perfetta, non ha commesso il minimo errore, non ha regalato neanche mezzo metro al suo compagno di squadra, ha conservato le gomme magistralmente su un circuito che di certo gentile in questo senso non è, guidando una vettura che ha conosciuto la prima volta tre giorni fa.
Tenace e tosto
Ma non solo. Max Verstappen, alla tenera età di 18 anni, oggi si è battuto con un campione come Kimi Raikkonen, l'ha tenuto dietro giro dopo giro, mantenendo un sangue freddo...agghiacciante, tanto da dover fare invidia a due campioni come Hamilton e Rosberg, che di certo, diciamolo pure, hanno contribuito non poco all'andamento di questa storica giornata. Max Verstappen sarà anche un predestinato, avrà a disposizione aiuti e mezzi, ma quando il destino ci mette in mano una grande opportunità, la vera abilità e il vero talento stanno proprio nel saperla cogliere e sfruttare, cercando di ottenerne il massimo possibile. Lui in questo è stato straordinario e credo gli spetti di diritto un posto tra i campioni di domani e, perché no, anche tra quelli di oggi.