Ancora una volta, sono le utilitarie le auto più “gettonate” dai ladri in Italia. Con il brand Fiat in testa che tra Panda, Punto, Cinquecento, Y e Uno rappresenta il 35% del mercato nazionale dei furti. Il trend di questa sempre verde attività illecita sono stati analizzati dalla Polizia stradale che insieme a Lojack, azienda attiva nei sistemi di protezione e sicurezza, proseguono per il decimo anno consecutivo la loro collaborazione congiunta per il contrasto all’appropriazione indebita di autoveicoli. Il fenomeno nel 2015 si è attestato su 114.121 mezzi sottratti ai legittimi proprietari con una diminuzione del 5,29% rispetto all’anno precedente (erano 120.495). Le forze dell’ordine ne hanno ritrovati 50.821, pari al 45%, una percentuale che è rimasta pressoché stabile nel corso degli anni.
Lusso e 4X4 nel mirino
Anche a livello territoriale, il triste primato nel 2015 resta alla Campania dove si è concentrato il 21,56% di furti auto sul totale nazionale, seguita da Lazio (16,83%), Puglia (15,42%), Sicilia (12,85%) e Lombardia (12,51%). Tornando ai modelli, oltre alle piccole da città, sono a rischio le auto premium (il 3,12% del totale, nell’ordine AUDI A3 e A4, BMW Serie 3, Mercedes Classe A e Audi Q5) e i fuoristrada (1,8% in particolare Range Rover, Nissan Qashqai, Toyota RAV4, Range Rover Evoque e Kia Sportage).
Ladri 2.0
L’evolversi della tecnologia rende i veicoli sempre più a prova di scasso e anche i ladri si adeguano diventando sempre più abili nel destreggiare sistemi in grado di aggirare gli antifurti più sofisticati. E cambiano anche i protagonisti: accanto al singolo autore del reato che sottrae un veicolo per compierne altri, per esempio una rapina, si stanno sempre più affermando bande super strutturate di criminali. Per le quali il veicolo rubato è solo parte di una rete più ampia di affari illeciti, tipo attività di riciclaggio o import-export fuorilegge.
Fare sistema per combattere i furti
Rimane il fatto che le auto da "piazzare" intere o in parti come ricambi, “continua a fruttare svariati miliardi di euro”, sottolinea Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato, “e questo complica e ostacola il contrasto al mercato delinquenziale. Ecco perché dobbiamo fare sistema. Solo uno stretto sodalizio tra forze dell’ordine, esperti in tecnologie di ultima generazione, hacker, assicurazioni e costruttori di auto può, ad esempio attraverso una banca dati per la scambio di informazioni, riuscire a combattere efficacemente gli illeciti. Ricordiamoci che proprio il furto dell'auto è uno dei timori più diffusi tra gli italiani e alimenta quel generale e forte senso di insicurezza tipico dei nostri giorni”.