Nissan ha acquisito il 34% delle azioni di Mitsubishi Motors Corp, rilevando di fatto così il controllo dell’industria di Tokyo. Le due aziende automobilistiche avevano già in atto una partnership attiva dal 2011. L’operazione è stata valutata in 2,2 miliardi di dollari, circa 1,9 miliardi di euro, una cifra che tiene conto dell’ultimo scandalo sulle emissioni che ha colpito Mitsubishi (il terzo negli ultimi venti anni) e ha visto precipitare nei mesi scorsi il titolo dell’industria giapponese di circa il 45% dallo scorso 20 aprile.
L'affare di Nissan, il salvataggio di Mitsubishi
Un prezzo di “saldo” che ha fatto il gioco di Carlos Ghosn, numero uno di Nissan (e Renault), bravo da approfittare della situazione. Vantaggi anche per Mitsubishi che ha accelerato il processo di vendita e ora può così contare sulla liquidità necessaria a superare lo scandalo (per gli analisti gli indennizzi sono quantificabili in circa 1 miliardo di dollari). Nissan potrebbe invece aumentare i volumi nei mercati del sud est asiatico (Thailandia e Filippine soprattutto). A questo link l'analisi condivisibile di Bloomberg.
Condivisione di tecnologie e impianti
L’operazione consentirà alle aziende di condividere alcuni siti produttivi nei paesi emergenti e lo sviluppo piattaforme e tecnologie comuni (e l’utilizzazione di quelle già presenti), oltre a collaborare negli acquisti per una sinergia che consentirà, ha dichiarato Carlos Ghosn alla Reuters, “miliardi di dollari di risparmio”. L’accordo sarà ufficializzato nei prossimi giorni, per diventare operativo entro la fine del 2016 e prevede l’ingresso di Nissan nel board di Mitsubishi (per un terzo del consiglio) e la possibilità di esprimere anche il nuovo presidente.
(foto Reuters)