Il mondo dell’innovazione applicata all'automotive non si ferma mai. Ogni giorno ci sono nuovi accordi, vengono strette alleanze, si aprono fronti di sperimentazione e si preparano rivoluzioni. La notizia del giorno è la prima applicazione dell’accordo siglato in gennaio tra la General Motors e Lyft, società di trasporti in diretta concorrenza con Uber, per la realizzazione di test di taxi elettrici a guida autonoma entro un anno.
Investimenti colossali
General Motors – che ha investito 500 milioni di dollari per acquisire Lyft e una cifra doppia per assumere il contro della Cruise Animation Inc, altra società californiana di San Francisco dedicata allo sviluppo della tecnologia sulla guida autonoma – si propone con questa mossa, l’intento di sfidare i colossi della Silicon Valley nella guerra per il futuro dell’industria automobilistica.
Non si conoscono ancora i dettagli dell’accordo tra GM e Lyft ma, da quanto trapelato sul Wall Street Journal, verrà scelta una città campione, tra le oltre 190 servite dal servizio di Lyft, per mettere alla prova su strada una flotta di taxi elettrici senza conducente.
Al cliente che, tramite l’app, richiederà il servizio di Lyft, verrà offerta l’opzione di scegliere tra un “passaggio” tradizionale oppure uno su auto a guida autonoma. In questo caso la app – per ora allo stato di prototipo – permetterà al cliente di contattare il call center di GM per aiuti o chiarimenti, oltre a dargli la possibilità di gestire in piena autonomia tempi e modi del servizio.
L’auto giusta
Per i loro servizi congiunti con taxi elettrici, già in funzione nella città di Chicago, GM e Lyft utilizzano oggi delle Chevy Equinox. Ma il futuro di questo servizio è legato ad un nuovo modello elettrico che la società di Detroit sta per immettere sul mercato, la Bolt.
Questo modello, grazie allo strategico posizionamento della batteria sotto il pavimento della cabina, è l’ideale secondo i tecnici di Detroit per fungere da servizio pubblico, lasciando molto spazio a passeggeri e bagaglia. In questo modo la GM vuole anche spingere la produzione della Bolt, a fronte di un mercato dell’elettrico che fatica a crescere.