Ultimo aggiornamento  30 marzo 2023 04:11

Russi? Sei un pericolo alla guida.

Giuseppe Cesaro ·

"Chi dorme non piglia pesci", ammonisce l’antica saggezza popolare. Chi russa, però – avverte la moderna scienza medica - rischia guai ben peggiori. Per sé e per gli altri. Di cosa parliamo? Dell’OSAS - "Obstruction Sleep Apnea Syndrome" - la sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Secondo alcuni sarebbe più corretto definirla OSA: non di una sindrome si tratterebbe, infatti, ma di una vera e propria malattia cronica.

Se russi puoi essere un pericolo al volante

Sia come sia, il punto è che chi di notte russa – soprattutto nel caso sia rumoroso e abituale (tutte le notti), persistente (da almeno sei mesi) o intermittente per la presenza di pause respiratorie - di giorno soffre di sonnolenza, irritabilità, perdita di energia e difficoltà di concentrazione. Tutti sintomi che, quando il russatore seriale si trova al volante della propria auto, possono tradursi in altrettanti rischi per la sicurezza.

Numeri che fanno riflettere

Nel solo 2014 gli incidenti stradali attribuibili all’OSAS sarebbero stati 7.360 (il 4% del totale) e avrebbero causato 231 morti (6,8% del totale), per un costo sociale stimato intorno ai 3 miliardi di euro. Come dimostrano questi primi dati, dunque, il fenomeno - anche se non così conosciuto - è estremamente serio e merita tutta la nostra attenzione. Non a caso, lo scorso febbraio, il Ministero della Salute - nel recepire la direttiva europea 2014/85 - ha stabilito i nuovi indirizzi medico-legali da osservare durante le visite mediche di accertamento dell'idoneità alla guida. Agli automobilisti affetti da OSAS, che non curano in modo adeguato la loro patologia, la patente non verrà rilasciata, né rinnovata, ma ritirata.

La diffusione della patologia

L’attenzione per i rischi diurni connessi alle apnee notturne è ancora troppo recente ma il professor Stefano Di Girolamo – Direttore della UOSD Audiologia e foniatria dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – parla, per il nostro Paese, di circa due milioni di potenziali pazienti. Il 4% degli uomini e il 2% delle donne tra i 30 e i 60 anni, con picchi particolari tra gli obesi o le persone in forte sovrappeso. Tra gli over 60, invece, la percentuale sale all’11%.

Secondo Giancarlo Marano – Direttore dell’Ufficio Rischio chimico, fisico e biologico del Ministero della Salute - l’OSAS interesserebbe, invece, circa il 20% della popolazione, vale a dire 1 italiano su 5. Se fosse davvero così – dal momento che, ogni anno, vengono effettuati circa 5 milioni di rinnovi-patente - addirittura 1 milione di patenti potrebbe essere a rischio OSAS.

Una visita medica e si evita il rischio

Percentuali allarmanti, che segnalano fattori di rischio che non devono, assolutamente, essere sottovalutati. Quale che sia il numero reale di russatori pericolosi, è fondamentale che chi, ogni notte, russa, rumorosamente e in modo intermittente, non si faccia solo sentire dal partner, ma si faccia soprattutto visitare da uno specialista. Un appuntamento da un otorino, neurologo, cardiologo o pneumologo è fondamentale per sapere se si è in presenza di una diagnosi di OSAS e, in quel caso, capire come intervenire. Niente panico, però: seguendo la giusta terapia, infatti, i pazienti affetti da apnee ostruttive del sonno possono condurre una vita del tutto normale. Sia al volante che al di fuori della loro auto.

Tag

Apnee  · OSAS  · Sicurezza  · Sonnolenza  ·