New York - Tutti a Thunderhill Rockway Park, il circuito a nord di Sacramento in California, il prossimo 28 e 29 di maggio. L’invito è aperto a chiunque voglia cimentarsi nella prima serie competitiva di Self Racing, auto senza pilota lanciate a massima velocità sulla pista.
Prove individuali sono state condotte da anni dalla Audi sul circuito privato di Stanford a San Diego e nella distesa del Lago Salato in Utah, e la Volvo ha recentemente dichiarato che l’anno prossimo condurrà esperimenti ad alta velocità con le sue vetture.
I tecnici che lavorano in questo settore hanno scoperto che c’è una corrispondenza sorprendente tra le scelte effettuate da un pilota (traiettorie, sequenza del cambio di marcia, frenate) e quelle fatte dal computer. Il cervello elettronico non riesce a intervenire sul margine di rischio che un umano accetta a costo di superare i limiti sbagliare, ma è invece prezioso per stabilire standard di sicurezza che dalla pista potranno trasferirsi alla guida su strada.
A Thunderhill i progettisti saranno chiamati in un evento raro a confrontarsi tra di loro sui progressi che hanno finora raggiunto nei campi della teleoperatività, sensori e telecamere, software e algoritmi, connettività tra una vettura e l’altra, e propulsione elettrica. L’obiettivo è quello di elaborare piattaforme open source che possano essere condivise tra quanti stanno lavorando allo sviluppo dell’autopilota.
In quanto alle gare vere e proprie, bisognerà aspettare almeno il prossimo autunno. Per la stagione 2016-2017 dovrebbe debuttare la serie Roborace ideata da Formula E e FIA, con i bolidi disegnati per Bugatti da Daniel Simon, già autore della grafica luminosa delle moto del film Tron: Legacy.