Si risparmia. S’inquina meno. E si può anche disattivare. Il sistema di start e stop, sempre più diffuso sulle auto moderne, spegne il motore quando siamo fermi al semaforo e lo riaccende appena inseriamo la prima marcia o premiamo il pedale dell’acceleratore.
A qualcuno però non piace: non tutti i sistemi sono uguali e quelli meno efficienti possono trasmettere qualche vibrazione di troppo. Immaginatevi nel traffico di una grande città, spegnimento e riaccensione possono scattare anche una cinquantina di volte in venti minuti.
È una tecnologia ormai decennale: solo in Europa, dal 2007 solo la Bosch ha venduto più di 15 milioni di questi sistemi. La usano praticamente tutti i costruttori, perché il sistema è diventato in molti casi decisivo per ridurre le emissioni e rientrare nei nuovi limiti di omologazione.
Quanto fa risparmiare nei consumi a un automobilista? Dal 3 al 5 per cento nell’uso normale, spiega al New York Times Richard Fascetti, vice president powertrain di Ford, fino al 10 per cento nell’uso urbano più intenso.
In America, dove lo start e stop sembra piacere meno che da noi al punto che la Mazda per ora non intende introdurlo sui suoi modelli per il mercato nordamericano benché abbia in uso in Giappone un proprio sistema dal 2010, la Ford lo ha messo anche su “mostri” di vendite e di dimensioni come il pick up F-150. Con la promessa di Fascetti di introdurli presto sul 70 per cento della produzione.
La concorrenza interna non è da meno. Nel gruppo GM, dal 2018 tutte le Buick saranno equipaggiate con questa tecnologia. Già disponibile su diversi modelli (oltre alle Buick Encore e Envison) di Cadillac e di Chevrolet. Così come sulla nuova Chrysler Pacifica presentata al Salone di Detroit nel gennaio scorso, scelta che ad Auburn Hills sarà presto condivisa su altri modelli.
Facendo di necessità virtù, diversi costruttori in tutto il mondo progettano dall’inizio l’inserimento dello start e stop in modo che i motori minimizzino le vibrazioni, che le fase di spegnimento e di avviamento avvengano nel modo più impercettibile possibile. Si tratta in fondo di un paio di centinaia di millesecondi. E di allungare – sperabilmente di un tempo più lungo - la nostra vita grazie a un minore inquinamento da trasporto.