New York – L’auto è in bilico tra un passato industriale del quale conosciamo bene i parametri e un futuro che promette trasformazioni radicali ancora tutte da definire. Come muoversi nelle sabbie mobili del cambiamento? Ne abbiamo parlato al salone di New York con Daniele Schillaci, uno degli italiani saliti più in alto dell’olimpo dell’auto, visto che dalla scorsa estate comanda dal suo ufficio di Yokohama in Giappone il marketing e le vendite globali di Nissan e da poco ha ricevuto anche l’incarico di coordinare lo sviluppo delle auto elettriche.
Carlos Ghosn, numero uno di Nissan, dice che i prossimi cinque anni porteranno più novità nel mondo dell’auto di quante ne abbiamo viste nell’ultimo ventennio.
C’è la sensazione diffusa anche se vaga, che la scoperta di nuove tecnologie o l’avvento di nuovi modelli industriali possano cambiare il volto del mercato in modo sostanziale. E’ difficile orientarsi in questo clima di incertezza, ma allo stesso tempo dobbiamo tenerci pronti per prevenire ogni eventualità. Ricordiamoci di quanto era solido il dominio della Nokia nel campo dei cellulari e di come l’avvento dell’iPhone ha spazzato via l’azienda norvegese.
La svolta verso l’auto elettrica è inevitabile?
C’è un solo ostacolo al momento per l’inizio della corsa verso l’elettrico: è il raggio di autonomia di una carica. Appena avremo una batteria capace di 400 km di percorrenza, il settore prenderà il volo. Si parla della mancanza delle colonnine di rifornimento, ma le realtà è che nel frattempo molte città europee ed americane si stanno dotando delle infrastrutture necessarie, e per chi ha la fortuna di vivere in un centro ben attrezzato, la scelta è già possibile oggi."
Con quanta rapidità riuscireste ad adeguarvi ad una svolta radicale verso l’elettrico?
E’ una domanda che mi sono già posto, al punto che ho convocato per questo mese un incontro tra i responsabili del settore all’interno dell’azienda per formulare delle previsioni. Il vantaggio per la Nissan è che abbiamo già quattro impianti che producono auto elettriche, tre dei quali dedicati anche alla produzione di batterie. Abbiamo la fortuna di aver puntato con largo anticipo in questa direzione con la Leaf, e di aver confermato l’opportunità della strategia con numeri di mercato convincenti. La scelta ora potrebbe premiarci."
L’altro agente di cambiamento è l’invasione in atto dell'industria digitale nel mondo dell’auto. Non temete di fare la fine dei costruttori di computer, che hanno avviato la rivoluzione tecnologica e ne sono poi stati vittime a loro volta?
Il dibattito su questo punto è opportuno, ma i termini della discussione sono spesso esagerati. Il dilemma è se è meglio produrre al nostro interno nuova tecnologia come quella che genera il software che sta guidando la progressiva automazione della guida, o comperarla da aziende più specializzate. Io penso che la soluzione sia una via di mezzo. Stiamo portando alla Nissan specialisti del mondo del "software che a loro volta finora avevano poca esperienza con lo sviluppo di un’auto, ma ci riserviamo anche il diritto di collaborare con chi ha il più alto livello di specializzazione. D’altra parte però resto scettico di fronte alle proiezioni che vedono Google, Amazon o Baidu soppiantare gli odierni costruttori di automobili. L’architettura di una vettura è molto complessa e non è un semplice contenitore di tecnologia, come lo erano i primi computer."
Si aspetta che il debutto della Tesla Model 3 sia un terremoto per l’industria?
Vedremo, ma prima di tutto la Tesla dovrà dimostrare che finalmente ha tra le mani un prodotto capace di convincere anche sulla base del bilancio dei conti finanziari. Finora la casa ha potuto contare su un enorme appello emotivo e sulla forza di idee affascinanti, ma senza pareggio dei conti non potrà continuare a volare.