Erano gli anni 70 e con alterne fortune, la piccola Fiat 124 Abarth Rally lottava lungo le strade di tutto il mondo per conquistarsi un posto al sole, quasi sempre contro avversari più performanti di lei. Era un mondo romantico, diverso dall'attuale per una disciplina che, a quei tempi, proponeva per ciascuna gara quasi una settimana di battaglie, su migliaia e migliaia di chilometri da percorrersi in corsa: in pratica in una sola gara si percorrevano gli stessi chilometri cronometrati che oggi complessivamente si raggiungono in tutto il campionato del mondo.
Un mondo dal quale la 124 Abarth uscì con un palmares di tutto rilievo fatto di qualche vittoria importante, anche in un paio di Campionati Europei Rally, e di molti podi nel Campionato Mondiale Costruttori. Nel cuore degli appassionati italiani la 124 fu poi sostituita dalla Lancia Stratos, la “bete a gagner”, la bestia per vincere come l’avevano soprannominata i francesi dopo i tre titoli mondiali vinti consecutivamente, e dalla Fiat 131 Abarth, un’altra grande vettura che riuscì a conquistare tre mondiali costruttori, una Coppa FIA Piloti ed un mondiale piloti, tra il 1976 e il 1982.
Un nuovo slancio
È certo quindi che la presentazione al Salone di Ginevra della nuova della nuova Abarth 124 spider, ha dato nuovo slancio a chi da anni spera in un ritorno di una vettura gruppo nel mondo dei rally. Il ritorno alle corse, indicato per altro per il 2017, porterà la nuova vettura ed essere schierata nella categoria FIA R-GT per la quale è stata concepita e realizzata. All'interno di questa categoria la 124 dovrà vedersela con alcune avversarie di rilievo, in particolare Porsche, anche se è prevedibile venga organizzato un monomarca capace di attrarre piloti, anche giovani: una operazione che se portata a termine, darebbe finalmente un bacino di crescita ad una nuova generazione di piloti.
La nuova Abarth 124 rally è un concentrato di pura tecnologia e prestazioni nato dall'esperienza della Squadra Corse Abarth per riportare lo Scorpione sui tracciati da rally più gloriosi e impegnativi, quelli dove l’asfalto è più rovente e quelli dove le superfici sono rese insidiose dal ghiaccio. Il motore è un 1.800 bialbero turbo a iniezione diretta che garantirà una potenza di 300 cavalli a 6.500 giri. Per esaltare la competitività della vettura, i tecnici della Squadra Corse hanno lavorato con obiettivi precisi a partire dalla riduzione del peso e dal bilanciamento della vettura: per questo motivo il motore è montato dietro l’asse anteriore, per l’abitacolo e il vano motore sono stati utilizzati materiali leggeri e resistenti, mentre la capote è stata sostituita da un hard top fisso in materiale composito. Bentornata.