Milano, porta d’Europa, croce e delizia di questo strano, bellissimo, Paese perennemente in bilico tra modernità e storia; verde e libera, svettante verso il cielo coi suoi grattacieli coraggiosi ma anche soffocata dal traffico, dalla congestione. Milano sepolta sotto un tappeto di auto. Ferme. A fotografare la sua situazione e quella di quasi 100 città d’Europa e di altri continenti - attraverso lo studio di una serie di parametri complessi - è il rapporto Traffic Scorecard realizzato dalla INRIX, società americana leader nel settore delle auto connesse e delle analisi di traffico.
Anche a fronte di una generalizzata flessione dei volumi di traffico in tutta Italia e del calo di un’ora in media passata nel traffico dagli automobilisti (da 20 a 19 rispetto all'anno scorso) - che comunque conferma il nostro Paese al decimo posto in Europa - i dati rimangono sconfortanti. Anche se c’è qualche segnale di un possibile cambiamento in positivo della situazione.
Milano rimane di gran lunga la regina del tempo perso nel traffico in Italia, con la ragguardevole cifra di 52 ore di coda per automobilista all'anno; il doppio della seconda classificata, Cagliari con 26. E questo nonostante la città lombarda abbia registrato un calo complessivo di ben 5 ore in meno in coda rispetto al 2014, il migliore dei risultati fra la città italiane. A livello continentale, infatti, grazie a questo risultato, Milano passa dal settimo posto europeo del 2014 al decimo del 2015.
Ore in coda, chi sale e chi scende
In complesso delle 13 città italiane prese in considerazione dallo studio, sei hanno visto una diminuzione delle ore passate in coda. Oltre le già citate 5 ore di Milano, 2 ore in meno a Roma, (con la Capitale in discesa nella classifica generale italiana di un posto, dal secondo al terzo), Firenze (- 3 ore), Torino e Brescia (- 2), Bologna (-1). In attivo invece il saldo a Cagliari (+2) che vale alla città sarda la piazza d’onore sul podio alle spalle di Milano, Napoli, Verona, Cremona (+1). Pari all'anno passato le ore in coda a Napoli, Palermo e Catania.
Tra i motivi indicati dalla INRIX per questo trend di generalizzato calo, la crescita del car sharing e delle flotte a noleggio, che oggi coprono il 20% del totale del mercato delle auto vendute in Italia e l’accresciuto livello di investimenti nel settore del pubblico trasporto. A Milano, ad esempio, di importanza fondamentale l’apertura delle 10 stazioni della nuova linea M5 Lilla, capace di oltre 130.000 passeggeri al giorno. A Roma si è sviluppato notevolmente il car sharing e sono state inaugurate altre sei stazioni della Metro C. Bologna, Brescia e Torino hanno visto, da diversi punti di vista, una crescita del trasporto pubblico.
Di particolare interesse la localizzazione degli ingorghi, inserita nel Traffic Scorecard. 12 delle 20 strade più congestionate d’Italia sono ancora una volta a Milano con maglia nera alla A4 tra l’allacciamento A8, Viale Certosa e l’allacciamento della Tangenziale Nord: percorrendo questi poco più di 17 chilometri gli automobilisti hanno perso in media 38 ore nel traffico, soprattutto nelle ore pomeridiane. 27 ore, invece -quasi sempre di mattina - sono costati i 26 chilometri tra l’uscita della A4 Brianza e l’allacciamento con la A8 Viale Certosa.
Al di fuori della zona di Milano l’arteria più congestionata è risultata la A35 a Torino. Anche qui poco più di 17 chilometri costati all'automobilista in media 15 ore in coda, concentrati in particolare nelle prime ore del lunedì.