Nuove joint venture, accordi informali, partnership allo studio o solo ipotizzate, annunci e smentite in rapida successione: l’inedita alleanza tra produttori di autoveicoli e big dell’informatica ha avuto negli ultimi mesi un’improvvisa quanto irrefrenabile accelerazione, rinnovando i più tradizionali standard del matrimonio tra auto e tecnologia. Il tutto in vista di un obiettivo accarezzato da anni e ormai a portata di mano: l’auto a guida che si guida da sola.
Un sogno degno della migliore fantascienza che si sta trasformando in un vasto progetto industriale, grazie a investimenti colossali e alla produzione di prototipi che hanno abbandonato i laboratori di ricerca – la Google car dal 2010 - per affrontare i test su strada.Autorevoli studi di settore prospettano che entro quattro anni le auto senza conducente cominceranno a essere una realtà quotidiana, per rappresentare entro il 2035 addirittura un quarto dell’intero mercato. L’opinione degli utenti sembra confermare il trend, come evidenzia una recente ricerca inglese secondo cui il 39% degli automobilisti intervistati prenderebbe in considerazione l'utilizzo di un veicolo “driverless” se fosse disponibile (62% tra i giovani professionisti che vivono in città).
I 4 livelli dell'auto robot
A questa domanda risponde per ora la classificazione fornita dal National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), l'ente federale per la sicurezza stradale statunitense, che individua i seguenti livelli di automatismo di guida:
- Livello 0: il conducente controlla completamente, in ogni istante il veicolo;
- Livello 1: singoli comandi del veicolo sono automatizzati, come ad esempio il controllo elettronico di stabilità e il freno automatico di emergenza;
- Livello 2: almeno due comandi automatici sono contemporaneamente attivi, ad esempio il controllo della velocità in combinazione con il mantenimento della corsia;
- Livello 3: il conducente può decidere se cedere completamente le funzioni di guida agli automatismi, che a loro volta rilevano quando le condizioni di traffico richiedono che il conducente riprenda il controllo;
- Livello 4: il veicolo si guida da solo, ovvero è completamente automatico.
Di fatto, lo sviluppo dei moderni dispositivi di assistenza alla guida e di sicurezza attiva, disponibili come optional o di serie sulla maggior parte delle auto in commercio, dall''ESP (controllo elettronico di stabilità) ai limitatori di velocità fino ai più innovativi sistemi automatici di controllo della carreggiata e di frenata d’emergenza, già consente ai nostri veicoli di intervenire autonomamente per correggere errori del conducente, arrivando a sostituire la sua azione in particolari situazioni di criticità.
Se a questo si aggiunge che l'auto è sempre più connessa come fosse un hot spot su quattro ruote e in costante contatto con centrali di infomobilità e fornitori di servizi (ricerca del parcheggio, localizzazione e mappe ecc.), ecco che l’auto totalmente autonoma ci appare all'orizzonte in modo sempre più concreto e accettabile, sicuramente non più come temuta “macchina infernale” (valga per tutte la diabolica Christine immaginata da Stephen King nel 1983). Piuttosto come un servizievole robot in grado di rendere più sicuri, più efficienti e più confortevoli i nostri spostamenti quotidiani. Sempre che nel frattempo si riescano a risolvere i tanti problemi ancora esistenti, soprattutto sul piano normativo e della sicurezza informatica.
*Direttore responsabile Onda Verde