In principio fu San Francisco, la città dei figli dei fiori, della Summer of Love e del Golden Gate.
E’ qui che nel 2009 l’ingegnere di computer Travis Cordell Kalanick e Garrett Camp, informatico – dal 2002 capo del servizio di navigazione commerciale “Stumble Upon”- inventano Uber, una applicazione per smartphone che, oltre a dargli una considerevole ricchezza - Kalanick è secondo “Forbes” nella lista dei 300 uomini più ricchi del mondo nel 2014- ha rivoluzionato il modo di vivere e affrontare la mobilità nelle città di tutto il pianeta.
Uber è una app mobile che - dopo essersi registrati creando un proprio account, tramite la app stessa o sul sito www.uber.com- consente di prenotare in tutta libertà un’auto con conducente, attraverso lo smartphone.
Autorizzando la geolocalizzazione, la app gratuita – solo per Android si calcola ci siano stati già oltre 10 milioni di download – consente di localizzare sul telefonino l’auto più vicina e prenotarla con un semplice clic. Ricevuta via sms la conferma che l’autista ha accettato la corsa, sempre attraverso la localizzazione si segue il tragitto che l’auto fa per raggiungerci, oltre a quello per arrivare poi alla destinazione finale.
La tariffa proposta è mediamente più alta di circa il 20% rispetto al taxi tradizionale anche se sono stati lanciati servizi con costi concorrenziali. La tariffa base con Uber Black a Roma è di 5 euro cui vanno aggiunti 0.35 euro a minuto e 1.20 euro a chilometro. La tariffa minima è di 10 euro, la stessa cifra richiesta come costo di cancellazione. A Milano Uber costa di base 6 euro, 0.60 al minuto, 1.10 al chilometro. Tariffa minima e diritto di cancellazione sono di 12 euro.
Il pagamento avviene attraverso carta di credito, senza denaro contante, né per il pagamento del servizio né per la mancia al conducente; questo con lo scopo di creare un legame più forte e “umano” tra fornitore del servizio e cliente.
L’applicazione consente di scegliere tra tipi diversi di nolo, a seconda della spesa:
UberX è l’opzione low cost, le corse sono effettuate su auto utilitarie.
UberTAXI è assimilabile al classico servizio taxi ed è tra le più popolari scelte del pubblico.
Le altre opzioni, UberBLACK, UberSUV, UberXL e UberLUX sono via via più costose: il servizio viene effettuato con berline, SUV e auto di alta gamma.
Ancora più conveniente – ma oggi non attiva in Italia dopo un pronunciamento del tribunale di Milano del maggio 2015 - l’opzione UberPOP, che si avvicinava al più usuale concetto di car sharing, con l’organizzazione di passaggi da privato a privato, ricorrendo a semplici cittadini automuniti cui Uber offriva un corso di formazione intensivo, con l’unica condizione che le vetture utilizzate abbiano meno di 10 anni di età.
Proprio UberPOP è l’offerta che ha maggiormente irritato i tassisti a livello internazionale, spingendoli a massicce forme di protesta. I conducenti Uber, infatti - pur dovendo sottostare a regole ben precise, fedina penale pulita, nessuna sospensione della patente negli ultimi 10 anni e auto fosse perfettamente a posto dal punto di vista assicurativo e fiscale - effettuerebbero rispetto ai taxi tradizionali una forma di concorrenza sleale, non necessitando per circolare delle costose licenze richieste ai tassisti. L’attenzione si è focalizzata anche sulla formazione dei conducenti, a fronte anche di alcuni casi sporadici di aggressioni verbali o fisiche subite da clienti.