Restare in coda in auto – ogni anno – per la durata di 67 partite di calcio da novanta minuti (e avanza anche il tempo per il recupero). Non stiamo dando i numeri ma è proprio quello che succede – dati alla mano – ai “commuters” londinesi, ovvero gli esseri umani impigliati nel più grande ingorgo del mondo.
Lo dice l’INRIX Traffic Scorecard che pone la capitale britannica, un’altra volta, al primo posto tra le città più trafficate del pianeta. Nonostante gli interventi infrastrutturali e di governance del problema – come la realizzazione dei corridoi Crossrail 1 tra il sud est dell’Inghilterra e la Capitale e il Crossrail 2 che dovrebbe unire via treno nord e sud della città o ancora la già finanziata Cycle Superhyghway - la situazione londinese è addirittura peggiorata di oltre 5 ore in media rispetto al 2014, quando già Londra era in testa alla classifica mondiale. La distanza che separa – in questa poco piacevole classifica – Londra dalle altre città britanniche è abissale. La Grande Manchester – una conurbazione immensa da quasi 2.800.000 abitanti secondo i dati 2014 – si ferma a 51 ore ed è in calo, sia pur solo leggermente (-0,4). La terza in classifica in Gran Bretagna è la Greater Belfast - col suo quasi milione di km quadrati di superficie- che si ferma a 38 ore e ha a sua volta un incremento dello 0,9%.
Anche a paragone con le altre città d’Europa e del mondo Londra non ha rivali. L’immensa Los Angeles – cinque Contee, da Ventura ad ovest lungo la costa, fino a Riverside ad est al confine con l’Arizona, con una popolazione stimata nel 2014 di oltre 18 milioni e mezzo di abitanti – si ferma a 81 ore l’anno nel traffico. Washington DC e San Francisco a 75, Houston a 74, New York a 73. 73 ore nel traffico all’anno è anche quanto perdono i cittadini di Stoccarda, la seconda più convulsa città d’Europa, passata dal quinto al secondo posto con un balzo di +8,5 ore rispetto al 2014. A parziale spiegazione di questo salto in avanti della capitale del Baden-Wuttemberg le oltre 50.000 auto in più immatricolate nel corso dell’anno rispetto ai dodici mesi precedenti e un calo generalizzato del prezzo dei carburanti. Terzo posto ex aequo le città di Anversa e di Colonia con 71 ore. In questa classifica, lo ricordiamo, Milano è al 10 posto con 52 ore perse nel traffico all’anno.
A livello nazionale il Belgio rimane il Paese più congestionato d’Europa, retaggio del predominio che Bruxelles ha avuto nel 2012 e 2013 come città più trafficata del continente. Con 44 ore di media perse nel traffico il Paese di Re Filippo e della Regina Elisabetta di Brabante, guida la graduatoria davanti ai suoi “vicini”, Olanda ( 39 ore), Germania (38), Lussemburgo (33). Al quinto posto – di una classifica che vede l’Italia al 10° posto con 19 ore di media – è la Svizzera con 30.
Proprio nella via imboccata da Bruxelles – quella di una serie di sforzi infrastrutturali che nel breve risultano in un aggravio della situazione ma che alla lunga hanno dei benefici profondi e duraturi – la INRIX vede la possibilità di miglioramento per tutte le città europee e non solo. Secondo lo studio l’aumento della congestione è anche il risultato di una economia in crescita ma una volta superati i disagi dei lavori di ammodernamento – ne sono un esempio gli interventi sul sistema viario di Birmingham che ha visto nel 2015 un decremento della congestione di oltre 2,5 punti – il risultato è un miglioramento della qualità della mobilità. E quindi della qualità della vita.